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07. Fabiola
La Fabbrica dei Sogni Difettosi
Sono Fabiola e vivo tra due mondi:
uno fatto di rovine e leggende dimenticate, l’altro di neon e glitch digitali.
Sono nata tra le nebbie di Triora, dove le storie vivono nel vento, ma ho scoperto Tokyo, dove i sogni si proiettano in realtà virtuale.
Mescolo fiabe antiche e codici digitali, trasformo il passato in futuro.
La mia musica è il punto d’incontro tra mito e tecnologia, un portale tra mondi che sembrano lontani, ma che in me si fondono.
…
La Fabbrica dei Sogni Difettosi
Benvenuti alla Fabbrica dei Sogni Difettosi,
Con il cartello arrugginito che lampeggia “STOP”.
Qui si riparano le visioni di chi dorme poco,
Si riempiono incubi con coriandoli e foglie d’oro.
Sotto una luna di neon e spazzatura,
Un bambino scambia la sua ombra con una nuvola,
Perché il cielo non è più un buon affare,
Meglio un sogno scontato in un bicchiere di vetro.
Nella Fabbrica dei Sogni Difettosi,
Ogni pezzo è unico, nessuno è perfetto.
L’aria sa di plastica e di rose d’inverno,
E chi chiude gli occhi ci vede più dentro.
Una signora col cappotto fatto di pixel blu,
Cerca il suo gatto che parla solo in codice Morse.
Le macchine sfrecciano, ma senza motore,
Gli operai cantano in loop vecchie canzoni pop.
Nel reparto degli orologi senza lancette,
Il tempo è un cerchio, un vecchio disco graffiato.
La gravità si nasconde, gioca a nascondino,
Mentre un uomo di sabbia fuma la sua ombra.
Gli ascensori salgono ma non toccano mai terra,
Ogni piano è un labirinto che esplode di sogni.
Le mani sanno di ferro, i cuori di nastro adesivo,
E le voci si fondono in un solo respiro.
Nella Fabbrica dei Sogni Difettosi,
Ogni pezzo è unico, nessuno è perfetto.
L’aria sa di plastica e di rose d’inverno,
E chi chiude gli occhi ci vede più dentro.
Un vecchio pagliaccio vende stelle cadute,
Al mercato nero dei pensieri smarriti.
E chi compra un sogno sa che vale poco,
Ma in questa fabbrica, almeno, non è mai da solo.
…
Biografia
Nome d’arte: Fabiola
Nome reale: Giada Invernizzi
Età: 16-20 anni
Genere e Orientamento sessuale
Femmina, bisessuale
Provenienza geografica
Triora, Liguria, Italia
Rapporto col territorio
Fabiola è nata e cresciuta a Triora, il borgo delle streghe, dove ha respirato fin da piccola il fascino delle leggende, dei miti e delle storie perdute. Qui ha imparato ad ascoltare il passato e a trasformarlo in narrazione. Il suo legame con il Giappone nasce dal periodo trascorso a Tokyo per un progetto sulla digitalizzazione delle fiabe antiche in realtà virtuale. Questo l’ha portata a integrare il cyberpunk con il gotico, il folklore con la tecnologia, creando un’estetica e un linguaggio unici.
Descrizione stile
Fabiola incarna un’estetica ibrida, dove il gotico medievale incontra il cyberpunk giapponese. Indossa abiti stratificati con texture cangianti, combinando tessuti tradizionali con accessori ipertecnologici. Il suo stile si ispira alla moda di Shibuya, all’harajuku decostruito e agli elementi simbolici delle leggende europee. Dettagli metallici, neon e circuiti digitali si fondono con pizzi neri e mantelli eterei, come se fosse una narratrice del futuro nata dal passato.
Occupazione
Cantante, narratrice e performer multimediale. Lavora con realtà virtuale, intelligenza artificiale e musica elettronica per dare nuova vita a fiabe e miti dimenticati. Collabora con artisti italiani e giapponesi per creare esperienze immersive che trasformano il racconto tradizionale in un viaggio digitale.
Temi e Argomenti
Le sue canzoni sono un intreccio di storie mitologiche, leggende medievali e immaginari futuristici. Parla di mondi perduti che si ricostruiscono attraverso la tecnologia, di entità mitologiche che si muovono in città fatte di ologrammi, di antiche profezie decifrate in codice binario. Nei suoi testi, il confine tra sogno e realtà, passato e futuro, si dissolve, creando un universo in cui tutto può esistere contemporaneamente.
Stile Musicale
Sperimentale ed elettronico, con influenze glitch, ambient e folk etereo. Le sue produzioni combinano voci riverberate, campionamenti di canti antichi e sound design ispirato alla musica giapponese e alla mitologia europea. Si muove tra atmosfere oniriche e strutture cyber-industriali, creando un’esperienza sonora immersiva. Può richiamare artisti come Grimes, Björk o Laurie Anderson, con improvvise virate verso soundscape ambientali e minimalisti alla Brian Eno o sintetizzatori glitch come quelli di Aphex Twin. Ogni canzone cambia pelle, proprio come lei.
Riferimenti Culturali
Le sue ispirazioni spaziano dalle fiabe europee ai racconti cyberpunk di William Gibson. Ama le storie di folklore giapponese e la mitologia scandinava, ma anche l’estetica di Satoshi Kon, Hayao Miyazaki e i film di fantascienza retro-futuristici. Segue l’arte digitale, le installazioni immersive e tutto ciò che fonde antico e contemporaneo in un’unica esperienza. Ama esplorare nuovi software di realtà virtuale e aumentata, cercando di trasformare l’esperienza musicale in un viaggio sinestetico.
Curiosità
Ha trascorso due anni a Tokyo grazie a un progetto di digitalizzazione delle fiabe in VR, esperienza che ha segnato il suo stile artistico. Fuma spesso mentre esplora mondi virtuali, un’abitudine che mantiene sia a Triora che nei neon di Tokyo. I suoi selfie sono spesso paesaggi con lei di spalle, come se volesse mostrare più il mondo che sé stessa. Vive tra Triora e Torino, ma considera il cyberspazio la sua vera casa.
Conclusione
Fabiola è il punto di incontro tra due realtà apparentemente opposte: la tradizione e l’innovazione, il mito e la tecnologia. La sua arte non è solo musica, ma un portale verso un mondo in cui fiabe e futuro si intrecciano, dando vita a un nuovo linguaggio narrativo e sonoro. Le sue performance, che oscillano tra il surreale e il contemporaneo, fanno di lei una figura emblematica, una narratrice postmoderna che vive tra sogno e realtà.
I miei interessi
Letteratura e Libri
Fabiola è appassionata di autori visionari come Philip K. Dick e Haruki Murakami, i cui mondi onirici e distopici ispirano la sua arte. Ama esplorare la narrativa che intreccia tecnologia e umanità, come nei romanzi di William Gibson. Tra i classici, trova ispirazione nelle favole di Andersen e nei racconti surreali di Kafka, che influenzano i suoi testi poetici e criptici.
Cinema e Serie TV
I film di Satoshi Kon e Hayao Miyazaki sono centrali nella sua estetica, con le loro narrazioni stratificate e visivamente mozzafiato. Apprezza serie come ‘Black Mirror’ per la sua riflessione critica sulla tecnologia e la società, e film cult come ‘Blade Runner’, che incarnano l’essenza del cyberpunk e del retrofuturismo.
Musica e Concerti
Le influenze musicali di Fabiola includono artisti come Björk, Grimes e Laurie Anderson, che mescolano elettronica sperimentale e performance teatrali. Ascolta anche compositori minimalisti come Brian Eno e Philip Glass per ispirazione sonora. È affascinata dalla musica glitch e dagli soundscape ambientali, che spesso utilizza nelle sue performance.
Arte e Mostre
Adora l’arte contemporanea che mescola tecnologia e natura, come le installazioni di Olafur Eliasson. Trova ispirazione anche nelle opere di Yayoi Kusama e nella loro capacità di trasportare il pubblico in mondi psichedelici e immersivi. Le piace visitare mostre di arte digitale e partecipare a eventi che combinano arte visiva e sound design.
Cultura Popolare e Trend Sociali
I videogiochi come ‘Journey’ e ‘Death Stranding’ ispirano la sua visione artistica, con il loro equilibrio tra estetica e narrazione. È affascinata dai fenomeni virali della cultura digitale, che utilizza per creare connessioni con il suo pubblico. Parla spesso di come i social media ridefiniscano l’identità e l’interazione sociale.
Tecnologia e Innovazione
Fabiola è un’avida esploratrice della realtà virtuale e aumentata, che utilizza per creare esperienze immersive nei suoi spettacoli. Segue con interesse gli sviluppi nell’intelligenza artificiale, nei mondi virtuali e nelle tecnologie interattive. È appassionata di app e gadget che combinano creatività e tecnologia, come strumenti per la produzione musicale digitale.
Filosofia e Pensiero Critico
Fabiola si interessa al pensiero filosofico di autori come Jean Baudrillard e Marshall McLuhan, che riflettono sull’impatto dei media e della simulazione sulla realtà. Spesso esplora temi come la postmodernità e l’identità nell’era digitale, integrandoli nelle sue opere e nei suoi post.